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Dodici infrazioni nel giro di sette minuti: Scooterista perde 180 punti sulla patente

14 giugno 2012
Meno 180 punti: l'articolo originale

Meno 180 punti: l’articolo originale

Per il suo record è mio idolo!

Ma se io da giovane avessi fatto una roba del genere probabilmente sarei diventato ciclista sportivo agonistico perché di motori non ne avrei visti più, neanche quelli dei trenini LEGO. Se poi ci aggiungiamo anche i 1000 euro di multa (ed è andata anche bene!) posso tranquillamente affermare che sarei stato anche istantaneamente diseredato (con tanto di atto e spese notarili A CARICO MIO da aggiungere alle multe).

ALTROCHE’ NOIA!!!

Da “La Repubblica” edizione di Milano on-line. A questo link.

Ha perso 180 punti dalla patente in un colpo solo. È bastata una manciata di minuti ad un ventunenne di Muggiò, in Brianza, per stabilire un’impresa senza precedenti. In sella al suo scooterone Yamaha il giovane centauro è riuscito a inanellare 12 verbali in 420 secondi. Tutto perché si annoiava: «Non sapevo cosa fare, volevo divertirmi un po’», si è giustificato davanti ai ghisa che l’hanno fermato. Una bravata che si è conclusa con la compilazione di un pacchetto di contravvenzioni per un totale di mille euro. Che adesso mamma e papà dovranno pagare. Nell’ordine, all’indisciplinato pilota, studente universitario, sono stati rifilate tre multe per precedenze bruciate, due per contromano, tre per semafori rossi, altre due per stop saltati, una per velocità pericolosa. La prima, invece, perché viaggiava in una pista ciclabile.
È qui, lungo la Monza-Saronno, che gli agenti della polizia locale hanno incrociato lo scooterista. Alla vista della pattuglia il giovane ha aperto il gas. Tallonato, ha sfidato il codice della strada a ripetizione. Quando è sfrecciato nei pressi del centro gli agenti si sono fatti seminare per evitare qualsiasi rischio ai cittadini. Ma la centrale era già allertata. A una seconda pattuglia è bastato attenderlo nella direzione in cui si era allontanato: bloccato al confine cittadino, è cominciata la conta delle violazioni. Novanta i punti decurtati, raddoppiati appena il giovane ha ammesso di essere un neopatentato. Il codice della strada, però, non prevede la perdita di punti “a credito”, così il centauro se l’è cavata “solo” con il ritiro della patente e del maxiscooter.

Usa, paesino venduto su Ebay

2 marzo 2011

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Strabello!! Anche io lo voglio!!!
Ma ci pensate?
Si potrebbe fare come Peter Griffin quando ha creato lo stato di Petoria!
Se mi fossi comprato un paese (avete letto??? con tanto di codice postale!!!!) con me unico abitante ne avrei subito cambiato il nome in “Danieland”!!
Non sarebbe strafigo??
“Ma dove abiti?” “in via Daniele, 1 12345 Danieland (USA)” “Forte!!” 🙂
E poi potresti fare da sindaco e proclamare qualche ordinanza comunale strana… tipo vietato passare in auto dalle 15 alle 16 (ore riposino)… si insomma: una genialata!
Io sto morendo di invidia… 😛

Dal TGCom del 22 Aprile 2010. A questo link è accessibile la prova confutabile.

Un villaggio dello Stato di Washington è stato venduto per 360mila dollari su eBay. Wauconda, un paesino completo di distributore di benzina, negozio, casa e perfino di codice di avviamento postale, era stato offerto al migliore offerente sulla casa d’aste online da Daphne Fletcher, l’unica residente. Wauconda aveva visto negli ultimi tempi calare la sua popolazione da oltre 300 abitanti nel 1900 ad uno soltanto, per l’appunto la Fletcher.
“Perché comprare una casa quando puoi avere la tua città”, aveva scritto la donna nell’offerta d’asta: “Sono stanca e voglio andare in pensione”.
L’unica proprietaria e residente del villaggio aveva comprato la proprietà nel 2007 per 180mila dollari: le è andata meglio di molti altri proprietari di case negli Stati Uniti che hanno visto svanire, con lo scoppio della “bolla del real estate”, il loro sogno immobiliare.
Hanno ceduto al miraggio di possedere la propria città Maddie e Neal Love che sei settimane fa hanno firmato il compromesso. I coniugi Love, “entusiasti motociclisti appassionati di Harley Davidson” sono rimasti conquistati dai grandi cieli di Wauconda “da cui puoi vedere la Via Lattea” e a colpi di click sul mouse hanno battuto 112 rivali.

Ripara il cellulare, resta incollato

1 marzo 2011

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Occhio alla colla!!
E non solo: anche all’orecchio!!!
Certo che la colla di danni ne fa parecchi: leggo molti più articoli riguardanti persone che restano incollate in varie parti del corpo che articoli riguardanti altri arnesi sulla carta molto più pericolosi come ad esempio le forbici.
Pirla di ogni genere che eventualmente si “affezionano” così tanto agli oggetti a loro cari da voler fisicamente restare in contatto con loro. Per sempre.
Mi sarebbe proprio piaciuto vedere questo simpatico andarsene in giro con un telefono incollato all’orecchio!!…

Dal TGCom del 25 Gennaio 2010. A questo indirizzo l’articolo originale in tutto il suo splendore.

Cerca di riparare il cellulare con una colla a presa rapida, resta con l’orecchio incollato all’apparecchio. E’ successo a un camionista australiano del Northern Territory, che ha deciso di azzardarsi ad aggiustare con un metodo fai-da-te il suo telefonino. Ma, alla prima telefonata dopo la riparazione molto approssimativa, ecco il danno: l’orecchio è rimasto appiccicato.
“Si era rotto e l’avevo appena riparato con la colla quando è arrivata la chiamata del mio capo. Siamo rimasti al telefono per cinque minuti circa. E quando ho provato a mettere giù, ho capito che i guai stavano appena iniziando”, ha raccontato Gye Gardner al quotidiano “Northern Territory News” sulla sua brutta avventura.
Il 43enne camionista alla fine è riuscito a staccare il telefono con l’aiuto di un cucchiaio, perdendo però uno strato di pelle. “Mi ha fatto malissimo, certamente, ma la ferita più profonda è stata quella al mio orgoglio”, ha ammesso l’uomo.
In questa occasione l’intraprendenza dell’uomo, che ha preferito arrangiarsi da solo piuttosto che chiedere l’aiuto di un profesionista, non è stata affatto premiata, anzi, ha procurato al poveretto una ferita, a quanto pare visto il suo commento alla fine della vicenda, non solamente fisica.

Pilota donna, passeggero ferma volo

28 febbraio 2011

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I pregiudizi, che brutta roba!!
Peraltro questo tizio non aveva neanche un idea di come si pilota un aereo di linea e non so bene come si possa permettere di non dare fiducia ad un PILOTA CERTIFICATO donna o uomo che sia.
Fossi stato nei panni della moglie col cavolo che l’avrei fatto risalire sull’aereo, e vista la sua scarsissima fiducia sulle capacità delle donne gli avrei dimostrato come sarei stata in grado di piantarlo in asso, di ripartire con un altra vita e di cavarmela meglio di lui.
Diciamocelo: donne e uomini qualche differenza ce l’hanno a livello di attitudini, e mentre anticamente le donne avrebbero avuto magari qualche problema in più dell’uomo come cacciatore, al giorno d’oggi hanno forse anche più capacità di chiunque altro nell’adattarsi a vivere da sole.
Anzi: a mantenere anche un figlio, come hanno dimostrato numerose ragazze madre.
Tutto il rispetto.

Dal TGCom del 26 Febbraio 2011. A questo indirizzo.

Un passeggero indiano ha bloccato un aereo in partenza da New Delhi e diretto a Mumbai quando ha saputo che a pilotarlo era una donna. L’uomo di mezza età, accompagnato dalla moglie, è stato preso dal panico quando ha sentito la voce di una donna che dava il benvenuto a bordo. Il passeggero è stato costretto a scendere, ed è risalito dopo essersi scusato con la pilota e il personale. Il volo è quindi partito con 40 minuti di ritardo.
“Non voglio morire! Se non riesce neppure a badare a una casa, come farà a pilotare un aereo” avrebbe detto, secondo quanto racconta il suo vicino di posto, il passeggero preso dal panico. L’uomo, riferisce la stampa locale, ha perso il controllo quando ha sentito il messaggio di benvenuto del pilota. Il passeggero quindi ha chiamato una hostess per esprimergli le proprie preoccupazioni e dire che che non aveva intenzione di volare con una donna ai comandi del volo.
L’uomo è stato circondato dalla sicurezza dell’aeroporto ed è stato costretto a scendere. Dopo qualche minuto è rientrato a bordo del volo della compagnia low cost Indigo e si è scusato con la pilota e il personale.

Bielorussia, volpe spara a cacciatore

25 febbraio 2011

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Dopi il cane da caccia che spara al padrone anche una volpe ha deciso di cimentarsi con le armi da fuoco.
Su come abbia fatto la volpe a premere il grilletto del fucile a terra e a sparare permangono, almeno nel mio piccolo, parecchie perplessità.
Per carità: tutto il rispetto per l’astuzia e l’abilità della volpe, che in questo caso si è anche finta morta… ma da lì a riuscire ad infilare la zampa nel “foro” del grilletto e a spingerlo forte ce ne passa! Penso che farei fatica anche io stesso a premere il grilletto di un fucile a terra…

Dal TGCome del 14 Gennaio 2011. A questo indirizzo.

La steppa bielorussa è stata teatro di un episodio a dir poco bizzarro. Una volpe ferita da un proiettile è riuscita a sua volta a “sparare” un colpo con il fucile del cacciatore, riuscendo a dileguarsi. L’incidente si è verificato quando il cacciatore si è avvicinato per finire la preda. L’astuto animale, si è finto morto, salvo saltare contro il cacciatore e a premere casualmente il grilletto quando questi ha poggiato l’arma accanto alla volpe.
Lieto fine per l’animale, un po’ meno per l’uomo. La volpe è riuscita a fuggire e il cacciatore è stato costretto a rivolgersi al pronto soccorso per farsi estrarre il proiettile da una gamba.

Salute: sesso orale aumenta rischio cancro più del fumo

24 febbraio 2011

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E’ incredibile come alcuni articolini possano in realtà contenere notizie in grado di cambiare il mondo.
Grazie al mio collega Valerio che ha trovato questo articolo sono in grado di rendervi partecipi del fatto che… il sesso orale provoca tumori più del fumo passivo!
E visto che è notizia proprio di qualche giorno fa di un impiegato non fumatore delle poste ora in pensione che ha citato l’azienda in giudizio per un tumore ai polmoni diagnosticato da poco riuscendo peraltro a vincere e a ottenere un indennizzo di 170.000 euro… beh…
… se oltre alle persone che dopo questo precedente saranno tentate a provare una causa per la stessa motivazione ci aggiungiamo anche tutte le donne che sono state incitate a questa pratica… ho il sospetto che i giudici avranno un gran bel daffare!!! 😛

Dal sito dell’agenzia ADNKronos, 21 Febbraio 2011, articolo a questo link.

Roma, 21 feb. – (Adnkronos/Adnkronos Salute) – Il sesso orale non protetto espone al rischio di tumori della gola piu’ del fumo di sigaretta nelle persone al di sotto dei 50 anni. Ne sono convinti gli esperti della Ohio State University di Columbus (Usa), che ne hanno parlato in occasione della conferenza annuale dell’American Association for the Advancement of Science a Washington DC. Tutta colpa di un virus, il Papillomavirus umano (Hpv), trasmissibile anche attraverso questo tipo di rapporti sessuali.

Gioca online per tre giorni: morto

23 febbraio 2011

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Non posso nascondere che una partitina ogni tanto ai videogame mi piace farla da sempre… dal 1980 per essere precisi!
E non sono d’accordo con chi afferma che i videogiochi sono dannosi per i giovani: aumentano i riflessi, la fantasia viene comunque stimolata (giocando a “civilization”, ad esempio, ci si immagina alla guida di un impero e si arricchisce con la fantasia l’ambientazione…), vengono stimolati i riflessi e la prontezza mentale.
Ma è logico che come ogni altra cosa vanno usati con moderazione.
Giocare solo ai videogiochi ti isola da un rapporto fisico con le persone e con la realtà.
Si, insomma… come tutto il resto se è “troppo” fa male: mangiare è cosa buona, ma se lo fai di fila per tre giorni è dannoso. Il sesso fa bene, ma se lo fai per tre giorni di fila senza smettere ti uccide! Dormire fa bene, ma se lo fai per tre giorni di fila forse è perchè sei in coma.
Questo tipo ha esagerato. La colpa non è dei videogiochi.
La colpa è sua.
Punto.

Dal TGCom del 22 Febbraio 2011. A questo indirizzo l’originale.

Ha passato tre giorni di fila di fronte allo schermo del pc a giocare in un internet caffè vicino a Pechino, senza mai mangiare né dormire. Alla fine l’uomo, un cinese 30enne, è entrato in coma ed è morto. In un mese la vittima aveva speso più di 10mila yuan (1.120 euro) in giochi su internet; quando si è sentito male all’interno del locale è stato portato in ospedale, ma i medici non sono riusciti a rianimarlo.
La vicenda ben illustra il fenomeno della dipendenza dai giochi informatici, vera e propria piaga in Cina. Nella Repubblica Popolare sarebbero infatti oltre 33 milioni le persone che soffrono di questa particolare tipologia di dipendenza. E, che il fenomeno sia estremamente esteso, lo dimostra l’intervento dello stesso governo di Pechino, che l’anno passato aveva annunciato una serie di norme per controllare il settore dei giochi online e reprimerne il contenuto pornografico e violento.

Mia figlia si chiama Facebook

22 febbraio 2011

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Niente di più nobile di questa motivazione per celebrare l’importanza che la rete ha avuto nel coordinare “dal basso” i cittadini ed aiutarli a “liberarsi” da Mubarak.
E’ d’obbligo sottolineare quanto determinante è stato l’utilizzo di una rete in grado di mettere in collegamento, permettere lo scambio di idee e di valori e infine di coordinare il popolo egiziano in questa rivoluzione.
Nobilissimo e d’obbligo.
Parole come libertà, cultura, apertura, sociale sono adesso consentite e soprattutto sono prospettive.
Ok.
Ma nel voler festeggiare e sottolineare questa pagina storica, che motivo avete di “castigare” la vostra innocente figlia chiamandola “Facebook”?!?!?!
E come se dopo la guerra i genitori avessero chiamato la figlia “Resistenza”: nobile, certo, ma sarebbero stati dei bastardi!!!

Dal TGCom del 21 Febbraio 2011. A questo indirizzo.

Il web libera tutti. Lo sanno bene gli egiziani che, grazie al passaparola tra blog e social network, hanno creato la più grande mobilitazione popolare nella storia del loro paese che ha portato alla fuga di Mubarak. Per omaggiare il contributo che internet e soprattutto i social network hanno dato alla causa egiziana e al popolo di piazza Tahrir, una coppia ha voluto omaggiare il web chiamando la propria neonata in modo più che bizzarro. La piccola si chiama Facebook Jamal Ibrahim.
La notizia è stata pubblicata sul quotidiano egiziano Al Ahram. In Egitto Ci sono cinque milioni di utenti Facebook , più di qualsiasi altro paese del Medio Oriente e Magreb, e solamente nelle ultime settimane, dopo 25 gennaio, sono nate circa 14 mila nuove pagine. Segno che l’Egitto è pronto per aprirsi al mondo. L’uomo che ha guidato la rivoluzione culturale egiziana sfruttando la forza democratica e libertaria del web, Wahel Gonim, aveva personalmente ringraziato Facebook per l’apporto che il social network aveva dato alla causa. Questa coppia di genitori non si è limitata ha tessere un elogio per Mark Zuckerberg, ma con la loro scelta sono schizzati in vetta alla classifica del nome più assurdo mai dato un bambino a pari merito con la coppia che aveva chiamato il proprio bambino Google. D’ora in avanti non sconvolgeranno più i vari Oceano, Apple o Megatron che sia.

E’ in arrivo dalla Svizzera l’Emmental coi buchi cubici

21 febbraio 2011

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Lo so, è da tempo che non pubblico certi scoop di questa portata.
E la cosa più sconvolgente e che questo popò di invenzione non è neanche attuale visto che l’articolo risale a più di vent’anni fa…
A dire il vero dopo tanto tempo è molto strano che questo formaggio non sia diventato superfamoso.
Probabilmente appena hanno intravisto che un idea così grandiosa poteva stravolgere il mercato e i poteri derivati dal formaggio nel mondo, la lobby del formaggio ha pagato per mettere questo progetto in un cassetto e per lasciarlo lì per sempre.
Un po come l’auto che fa 100 kilometri con un kinder bueno e il computer a energia presunta, che è sufficiente convincere di essere attaccato ad una spina per farlo funzionare in tutti i suoi 24 processori paralleli.

Da “Il Resto Del Carlino” di un ventennio fa.

GINEVRA – In Svizzera è stata avviata la produzione di un nuovo formaggio: un formaggio dal nome “Foutrou” (buco folle) che ha l’importante caratteristica di avere i buchi a forma di cubo e non ovali come quelli dell’emmental. Il nuovo formaggio sarà disponibile entro quindici giorni in un migliaio di esercizi commerciali per la vendita al dettaglio in tutta la Svizzera. I produttori affermano che il nuovo formaggio dai buchi quadrati ha un gusto delicato che si colloca tra il Saint-Paulin e l’emmental, un miscuglio di svizzero e di francese con la crosta dura all’italiana.

Detroit raccoglie fondi per Robocop

18 febbraio 2011

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Non è che stanno facendo una colletta per robocop caduto in disgrazia… stanno semplicemente pensando di fargli una statua.
Sarò strano, ma non mi sembra un idea tale da dedicargli un articolo sui giornali: ogni città ha almeno la sua decina di statue (minimo) sempre dei soliti personaggi stranoti (Qualche città può vantare di NON avere una statua di Garibaldi???) che, per carità, meritano appieno quanto a loro dedicato, ma questo non toglie il fatto che altri personaggi nel loro piccolo ci abbiano donato qualcosa e tra questi anche i personaggi dello spettacolo.
Altre città invece “abusano” di presunte “opere d’arte” e personalmente io continuo a chiedervi come un ammasso orrendo di metallo astratto possa definirsi più meritorio di un piccolo monumento dedicato a chi ha regalato emozioni anche più intense. O no?

Dal TGCom del 17 Febbraio 2011. A questo indirizzo l’originale.

Tempi duri per Detroit, schiacciata dalla crescente disoccupazione, intristita dalla mancanza di turisti e spaventata dalla crescente criminalità. Solo RoboCop, eroe cittadino per antonomasia, potrebbe riuscire a ridare fiducia. Almeno secondo un gruppo di abitanti, che si sono fatti promotori di un’insolita iniziativa: raccogliere fondi per costruire una statua del poliziotto, per attirare curiosi e turisti e infondere ottimismo nei cittadini di Detroit.
Il sogno di una statua dedicata all’eroe del film di fantascienza di Paul Verhoeven, datato 1987, sembra però aver subito una battuta di arresto di fronte alla risposta del sindaco della città, Dave Bing, che tramite Twitter ha cercato di chiudere la vicenda con un semplice: “Non c’è nessun progetto di statua di RoboCop. Ma grazie del suggerimento”.
Nonostante lo stop del sindaco, i promotori dell’iniziativa non si arrendono e continuano la raccolta fondi, grazie al passaparola e a una campagna virale sui social network. L’obiettivo è fissato a quota 50mila dollari e per ora si è riusciti a racimolare la metà, 25mila dollari, ma gli organizzatori non demordono: “Ci sentiamo ottimisti, ce la faremo”. Anche se adesso l’impresa più ardua sembra convincere l’amministrazione, spaventata dall’idea che la statua di Robocop possa, più che infondere fiducia, dare la sensazione di una città fuori controllo.
L’iniziativa, per quanto possa apparire insolita, non è però completamente originale: negli Stati Uniti già Philadelphia può vantare una statua della sua gloria cinematografica cittadina, Rocky Balboa, mentre Milwaukee non si è fatta mancare quella del protagonista della serie tv Happy Days, Fonzie.